SINDROME DA LOTTERIA. È questa la definizione, in parte scientifica, con cui si intendono definire quelle persone che, con un comportamento compulsivo, si affidano al gioco d'azzardo. Il fenomeno, forse vecchio quanto l'umanità , di sicuro oggi coinvolge vecchi e giovani. È sotto gli occhi di tutti la vera e propria “folla” che si registra presso le sale “gioco” o gli esercizi commerciali autorizzati al “gioco del lotto”. D'altra parte sappiamo anche, questo suona come una beffa oltre che dolorosamente ironico, che una della maggiori entrate fiscali per gli Stati, in primo il nostro, viene proprio dal gioco d‟azzardo. Non solo, è recente la notizia, tra vari esempi, che per le iscrizioni dei propri bambini agli asili statali occorre superare un “sorteggio”… Insomma lo Stato legalizza in pieno l'azzardo, non ha nessuna remora di carattere etico nell'affidarsi alle sue regole. L'aspetto reale e crudele è ben altro: migliaia di povere famiglie ridotte in povertà, semplicemente perché uno dei genitori, se non addirittura entrambi, non esita a giocarsi l'intero stipendio di un mese, facendo mancare il necessario. Il passaggio successivo, di solito, è quello di finire nelle mani degli usurai che applicano interessi anche del duecento per cento. Insomma non c'è nulla di ludico nella “sindrome da lotteria”, non è un gioco, non lo è mai stato, non a caso la Bibbia (per parlare del solo ambito ebraico – cristiano ) lo condanna fermamente. Non c'è nessuna teorica psicoanalitica che possa giustificarlo, lo può spiegare in termini psicologici ma di certo non giustificare. Nessuno ha il diritto di privare del necessario le persone più care, semplicemente vorrebbe dire che di “caro” si ritiene solo il gioco non di certo i propri famigliari. Inoltre lo Stato aiuta poco... occorrerebbe sanzionare e perseguire con decisa risoluzione il gioco d'azzardo, viceversa, invocando il diritto alla libertà dei propri cittadini, esso è normato ma sostanzialmente legalizzato. Viene spontaneo chiedersi: quale diritto ha un genitore di privare del necessario i propri figli pur di soddisfare un suo intimo desiderio, ovvero dove inizia e finisce la sua libertà nei confronti dei suoi doveri verso i propri figli. Molti affermano che l'aumento indiscriminato del gioco d'azzardo nelle nostre società occidentali costituisce il compenso ad una diffusa precarietà di certezze. Una società insicura, in relazione al suo futuro e a tutte le dinamiche sociali che la caratterizzano, è convinta di vedere realizzato il proprio destino affidandosi all'azzardo. In parole povere ciò che sembra non poter essere realizzato a mezzo di programmi concreti a lungo termine (carriera , guadagno, investimenti esistenziali etc… ), data la enorme precarietà dei tempi che viviamo i quali non consentono certo di "ipotecare" il futuro, si ritiene di vincolare quest'ultimo a mezzo dell'azzardo. La sfida per vincere la "sindrome da lotteria" non è da poco, sarà sempre più difficile e quasi irrealizzabile. Occorrerebbe che l'umanità occidentale si rendesse consapevole del ruolo che si è voluta costruire nel mondo: un ruolo di avanguardia in termini economico/scientifici, che richiede l'assunzione di una buona dose di responsabilità verso tutto il rimanente dell'umanità, anche se quest'ultima viene costretta sempre di più al ruolo di semplice spettatore in attesa di ricevere gli avanzi. Viceversa l'uomo occidentale è latore di una sostanziale “immaturità", fatta di precarietà, fluidità (Bauman), incoerenza etica …, per cui come sperare in una intima coerenza capace di bandire ciò che non promuove la propria dignità, nell'intento di proporla quale esempio per le generazioni future. di Giuseppe Verrillo dal Notiziario "Evangelica Oggi" N. 5 , settembre-ottobre 2018
1 Commento
10/9/2018 05:37:44 am
Purtroppo questo "male " sta diventando una piaga sociale e sta rovinando molte famiglie. E' un male subdolo, ho avuto testimonianza di semplici casalinghe, che per una solo vincita, sono state ammaliate dal giogo, e prese dal "male", non hanno smesso di giocare, indebitandosi fino a prostituirsi per procurarsi il danaro da consumare per il gioco.
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AutoreScrivi qualcosa su di te. Non c'è bisogno di essere fantasiosi, basta una panoramica. Archivi
Novembre 2018
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